NANESA: l’innovazione del grafene tra ricerca e industria

28/04/2025
NANESA: l’innovazione del grafene tra ricerca e industria
Intervista al CEO Emanuele Piciollo.

Nata come PMI innovativa e oggi parte del gruppo LEM INDUSTRIES, NANESA si è affermata in Europa per la sua capacità di trasformare il grafene in soluzioni industriali avanzate. 

In questa intervista, il CEO Emanuele Piciollo racconta l’evoluzione dell’azienda, le potenzialità del grafene e il valore di un modello che unisce ricerca scientifica e visione imprenditoriale.

Di cosa si occupa Nanesa? Come è entrata a far parte del gruppo LEM INDUSTRIES?

NANESA è una PMI innovativa fondata nel 2013 come spin-off del CNR e specializzata nella produzione di materiali a base carboniosa, in particolare grafene e nanografiti. 

Negli ultimi dieci anni si è affermata anche a livello europeo grazie alla sua partecipazione al consorzio Graphene Flagship, che riunisce oltre 170 realtà tra aziende e istituti di ricerca pubblici e privati, e gode del sostegno dell’Unione Europea per promuovere l’adozione industriale del grafene in diversi settori applicativi.

Nel corso delle attività svolte all’interno del progetto Graphene Flagship, NANESA ha avviato una collaborazione con ABB per lo sviluppo di un coating metallico a base di grafene con proprietà di lubrificazione solida, destinato al mercato dei LVCB (Low Voltage Circuit Breaker). È proprio nell’ambito di questo progetto che, nel 2020, è iniziata la collaborazione con il gruppo LEM INDUSTRIES.

A seguito di questa sinergia iniziale, nel 2022 il gruppo LEM INDUSTRIES ha deciso di entrare nel capitale sociale di NANESA, a seguito di una proposta di investimento presentata all’azionista di riferimento, Daniele Gualdani.

Che cos’è il grafene?

Il grafene è un materiale costituito da un singolo strato di atomi di carbonio disposti in una struttura esagonale, simile a un nido d’ape. 

Si tratta, in sostanza, dello strato fondamentale della grafite (il materiale presente nelle matite), ma isolato in una pellicola sottilissima: ha infatti uno spessore pari a un solo atomo.

Per visualizzarlo, si può pensare alla grafite come a un libro: il grafene rappresenta una singola pagina di quel libro. Proprio per questa sua struttura estremamente sottile e regolare, il grafene è classificato come materiale bidimensionale (2D) e presenta proprietà straordinarie, tra cui un eccellente conduzione termica ed elettrica.

Quando viene integrato in materiali compositi, il grafene è in grado di conferire caratteristiche funzionali e prestazionali uniche, spesso irraggiungibili con altri materiali oggi disponibili sul mercato.

A quali mercati si rivolge l’azienda? Chi sono i vostri clienti?

La nostra azienda adotta un modello di business B2B, rivolgendosi a tutte quelle realtà industriali interessate a integrare il grafene nei propri processi o prodotti, con l’obiettivo di migliorarne le performance e le caratteristiche funzionali.

Grazie ai progetti sviluppati nell’ambito della Graphene Flagship, abbiamo avviato numerose collaborazioni in diversi settori, tra cui la filiera automotive. In particolare, NANESA ha sviluppato una formulazione a base del nostro grafene che, una volta lavorata, consente la produzione di un tessuto riscaldante. Questo materiale innovativo è candidato a sostituire i tradizionali sistemi di riscaldamento basati su resistenze metalliche, comunemente utilizzati per sedili e volanti.

Il prodotto, denominato G6, sta suscitando interesse anche in ambiti applicativi molto diversi tra loro, tra cui l’abbigliamento sportivo, come nel caso delle sottomute riscaldanti per aziende del settore subacqueo; l’abbigliamento di lusso e altamente performante, ad esempio per coprispalle riscaldanti; sedili riscaldati per aree VIP negli stadi, o termocoperte ad alte prestazioni per il motorsport (auto e moto).

Le potenzialità di applicazione, però, ad oggi non si fermano qui. Collaboriamo attivamente anche con importanti realtà industriali come Tetra Pak, con cui sono in corso più linee di ricerca, e ABB, con cui stiamo espandendo i progetti nati all’interno della Graphene Flagship, sviluppando coating metallo-grafene per applicazioni nei settori elettrico ed energetico.

Oltre ai rivestimenti funzionali con proprietà elettriche e termiche per una vasta gamma di impieghi, commercializziamo anche un additivo a base di grafene destinato all’industria del cartone ondulato.

In sintesi, le possibilità applicative del grafene sono pressoché infinite, e il nostro obiettivo è continuare a esplorarle attraverso collaborazioni strategiche e innovazione continua.

Perché si ricerca il grafene?

Perché rappresenta la frontiera di una nuova era tecnologica. Il grafene offre una combinazione di proprietà uniche che diventeranno sempre più fondamentali nello sviluppo di nuovi materiali, soprattutto per chi vuole innovare e progredire dal punto di vista tecnico e scientifico.

I benefici che i nostri clienti ottengono dall’utilizzo del grafene rendono i loro processi più efficienti e i loro prodotti più performanti, aprendo la strada a soluzioni e applicazioni che fino a poco tempo fa sembravano irraggiungibili.

Dov’è il valore aggiunto di NANESA? In cosa vi differenziate dai vostri competitor?

NANESA si distingue per la sua doppia anima: da un lato industriale, dall’altro fortemente orientata alla ricerca e all’innovazione.

L’anima industriale si esprime nella collaborazione con il gruppo LEM INDUSTRIES, realtà solida e strutturata che sostiene e valorizza le aziende partecipate, contribuendo attivamente alla loro crescita nel settore industriale.

Allo stesso tempo, NANESA nasce da uno spin-off del CNR, portando con sé un DNA profondamente legato alla ricerca scientifica. È proprio questa combinazione tra rigore scientifico e visione industriale a rappresentare il nostro vero valore aggiunto.

Siamo un team di ricercatori industriali: innoviamo per risolvere problemi concreti. La nostra forza sta nella capacità di trasformare il grafene in soluzioni reali, performanti e scalabili, su misura per le esigenze dei nostri clienti, che spaziano da piccole realtà a grandi gruppi industriali internazionali.

A differenza di altri, la ricerca per noi non è un fine, ma un mezzo per costruire valore e sviluppare prodotti. Proprio per questo, la nostra flessibilità ci permette di offrire risposte rapide, di alta qualità ed estremamente personalizzate. È anche questo che spinge molte grandi aziende a esternalizzare verso di noi processi che potrebbero, in teoria, gestire internamente.

Quanti brevetti avete ad oggi?

Ad oggi abbiamo cinque brevetti. Uno riguarda il nostro processo di produzione dei nanomateriali, in particolare le nanoplatelets di grafene (GNP); un altro è legato alla realizzazione di un composito innovativo che abbiamo chiamato GPaper. Gli altri tre brevetti sono invece in compartecipazione con ABB e riguardano le proprietà dei compositi metallo-grafene di cui ho parlato in precedenza. Attualmente siamo anche in fase di acquisizione di un sesto brevetto, sviluppato dal CNR.

Come nasce questa intuizione sul grafene e come sei diventato CEO?

Quando ho conosciuto NANESA ero ancora il referente tecnico-scientifico di LEM e avevo appena concluso un MBA, che il gruppo mi aveva finanziato proprio con l’obiettivo di farmi acquisire una visione più ampia, capace di integrare aspetti tecnici e strategici. 

Daniele Gualdani, da sempre attento a valorizzare le persone, ha voluto investire nella mia crescita, circondandosi di figure in grado di portare nuove prospettive, anche in ambiti dove lui stesso non avrebbe potuto guardare direttamente. 

Il mio MBA, durato due anni e comprensivo anche di un’esperienza in un’università statunitense, è stato fondamentale per questo salto di visione.

La collaborazione con NANESA è nata inizialmente su base tecnica. Poi, quasi per caso, ho scoperto che la compagine societaria stava per cambiare. Da lì è nata prima l’idea di rilevare un ramo dell’azienda, e poi, dopo una due diligence e una proposta d’investimento presentata a LEM INDUSTRIES, abbiamo deciso insieme – io e Daniele – di avanzare una proposta formale per entrare nella società. La proposta è stata accettata e l’ingresso nel capitale sociale si è concretizzato nei mesi successivi, all’inizio del 2022.

Sono diventato amministratore perché il gruppo LEM INDUSTRIES ha un approccio molto chiaro: valorizzare le persone e permettere loro di esprimere appieno il proprio potenziale. Il mio percorso ne è una prova concreta. Sono entrato nel 2012 come chimico di processo, poi sono diventato responsabile di reparto, in seguito ho avviato da zero tutta l’area PVD, che prima non esisteva nel gruppo. Ho continuato come responsabile tecnico-scientifico delle aziende del gruppo, occupandomi in particolare di ricerca e innovazione. E infine, è arrivata NANESA.

Concludiamo con una curiosità su NANESA?

Noi non crediamo nelle gerarchie tradizionali, né nei rapporti gerarchici rigidi tipici delle strutture aziendali piramidali. Il nostro modello di governance si basa sull’Olocrazia (Holacracy), un sistema organizzativo che si fonda sulla creazione di “cerchi”, ossia unità operative basate su funzioni, progetti o aree specifiche.

Ogni cerchio è coordinato da un Circle Lead, la persona di riferimento per quell’ambito. Tutti i membri del team si muovono liberamente tra i cerchi, assumendo responsabilità diverse in base all’iniziativa individuale e al consenso del gruppo. Questo significa che chi guida un’attività può, al tempo stesso, collaborare in un’altra gestita da un collega.

È un sistema dinamico, che valorizza le persone, responsabilizzandole e liberandole dalla rigidità delle burocrazie e dai passaggi formali che spesso rallentano il lavoro e soffocano il potenziale individuale. È un approccio flessibile, proprio come NANESA.

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